2 tipi, dal 1432 al 1513.
Tipo a). Dal n.° 82 all'88.
7 varietà, dal 1442 al 1449. Alcune varietà di questo
disegno un po' rudimentale si trovano in Svizzera nel 1402 (a Losanna)
e nel 1495 (a Soleure); a Torino nel 1410; in Provenza dal 1415 al 1476;
a Lione nel 1463; poi in un incunabolo lionese (1) del 1488, in un altro
di Napoli (2) del 1485; in due di Venezia (3)
della stessa epoca; infine
a Londra (4) in una stampa del 1481. Questo tipo
dunque pare essere stato
usato per tutto il XV.° secolo, ma non è mai stato molto abbondante.
Tipo b). Dal n.° 89 al 137.
49 varietà, dal 1432 al 1513.
Le varietà di questo tipo sono molto più frequenti di
quelle del tipo precedente. Si trovano a Fabriano (5) dal 1351 al 1523;
a Lucca (6) dal 1434 al 1482; a Hermannstadt (7) nel 1438; a Strasburgo
nel XIV.° secolo (8); nel Delfinato nel 1356; in Provenza dal 1360 al 1470;
in Piemonte (Susa) nel 1475 e (Torino) nel 1493; a Feldkirch nel 1484;
in Savoia (Sallanches) nel 1491; infine in diverse Biblioteche (Berna,
mss. B. 32, A. 36, A. 38, 527 e 529; Basilea, ms. E. I. 2, scritto nel
1449; Abb. S. Gallo, mss. n.° 1046 del f.° 75, 937, dal f.° 1 al 24, 344,
dal f.° 30 al 66; Torino, B. I. 9, dal f.° 373 al 377).
Questo tipo è frequentemente segnalato in incunaboli italiani,
a Venezia (9), a Roma (10),
a Ferrara (11), a Foligno (12),
a Firenze (13),
Napoli (14), e in alcune stampe di Caxton a Londra (15).
La carta con la filigrana di questo secondo tipo di forbici appartiene
sicuramente a due località: Fabriano e Genova. Le numerose stampe
del sud e del centro Italia, oltre a quelle di Venezia, sono su carta di
origine fabrianese, come quelle con questo marchio, anteriori al XV.° secolo.
Quanto alla carta genovese con la filigrana delle forbici, appare sicuramente
nel 1432 e si può supporre che esca dalla cartiera di Grazioso Damiani
o dei suoi successori: la lettera G o D che accompagna le forbici dal 1433
al 1478, sembra indicarlo. Ma noi crediamo che questo marchio sia stato
utilizzato da diverse cartiere nella Riviera di Genova, poiché si
trovano, verso il 1473, le forbici accompagnate indifferentemente dalle
iniziali G, V, B, J, O, e da una stella, che sembrano corrispondere a sei
officine distinte e dimostrano che questa filigrana non era più
a questa data un segno personale, ma serviva piuttosto ad indicare una
provenienza, una qualità o un formato.
(1) Intitolato: Chroniques du trèe-chrestien
et très-victorieux Loys de Valoys, onziesme de ce nom. Lyon,
1448.
(2) Bodemann, n.° 54.
(3) Desbarreaux-Bernard, pl. XI, fil. 71 e pl. XII, fil.90.
(4) Sotheby, Principia, stampe di Caxton, fil. 53.
(5) Zonghi, Le antiche carte fabrianesi, p. 38.
(6) Jansen, fil. 67.
(7) Schuler von Libloy.
(8) Calco comunicato da M. Ch. Schmidt.
(9) Jansen, fil. 67, 68 e 251; Urbani, pl. VI, fil. 17.
(10) Jansen, fil. 67, 68 e 251; Sotheby, Typography, n.° 29
e 48.
(11) Bodemann, n.° 6.
(12) Sotheby, Typography, n.° 82.
(13) Jansen, fil. 67 e 68.
(14) Desbarreaux-Bernard, pl. 8, fil. 30.
(15) Sotheby, Principia, stampe di Caxton, fil.54 e 55.