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Le vergelle della carta sono impresse dai fili di ottone della forma che trattengono la pasta, e che filtrandola dall'acqua vi lasciano la propria impronta. Guardando il foglio di carta in trasparenza vi si vedono delle linee scure alternate a delle linee chiare. Le linee scure sono prodotte dal maggior spessore della pasta contenuta tra i fili; al contrario le linee chiare sono prodotte dalla presenza del filo di ottone nella pasta, cioè da un minor spessore della pasta. La grandezza e la distanza delle vergelle hanno subito molte variazioni. Fini e serrate in origine, diventano grosse e distanziate verso la metà del XIV.° secolo, per poi ridivenire fini e ravvicinate.

Per avere un'idea esatta delle vergelle di un foglio, il mezzo più semplice consiste nel contare, sul foglio che si sta esaminando, un certo numero di linee chiare e misurare lo spazio che occupano. Se si prende come mezzo di confronto tra diversi fogli lo spazio occupato su ciascuno di essi da venti vergelle, si troverà che questo spazio varia, secondo i luoghi ed i tempi, tra i limiti di 16 e 80 millimetri; la media è comunemente di 25 millimetri. Si trovano qualche volta, soprattutto nelle carte del XIV.° secolo, delle vergelle molto singolari: dei fili grossi alternati a fili fini; noi ignoriamo per quale scopo si abbia fatto ricorso a questa disposizione. Tra le carte italiane, si nota per una cinquantina d'anni, tra il 1340 e il 1390 circa, una particolarità caratteristica: l'aggiunta di una vergella al centro della forma, in modo da marcare la linea mezzana del foglio con un tratto molto più largo degli altri; è su questa parte rinforzata del reticolo che viene posta la filigrana (vedere nelle tavole i numeri 9, 14, 23, ecc.). Un'altra particolarità si presenta in certe carte, soprattutto in quelle della seconda metà del XV.° secolo. Camus ha segnalato per primo, per quanto ne sappiamo, questa singolarità nei termini seguenti (1): << La carta è, in qualche modo, rigata, sembrando altrernativamente più spessa e più grigia, più sottile e più bianca, a intervalli di tre o quattro millimetri. >> Per brevità noi segnaleremo questa particolare disposizione delle vergelle con la dicitura: aspetto della musica, perchè ricorda il pentagramma: cinque righe grigie separate da uno spazio bianco.

(1) Notice d'un livre imprimée à Bamberg en 1462, Parigi, anno VII.