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I filoni sono i fili metallici perpendicolari alle vergelle e orientati di conseguenza parallelamente ai lati corti della forma. Ai giorni nostri i filoni costituiscono una specie di catena, destinata a tenere al loro posto le vergelle, che vegono ritorte tra ogni paio di filoni. In origine, sembra non avessero altro scopo che quello di sostenere le vergelle e di impedire alla forma di incurvarsi al centro. Più tardi, a partire dalla fine del del XIV.° secolo, per migliorare la tecnica, si è iniziato in qualche cartiera a fissare le vergelle ai filoni con un sottilissimo filo metallico. Non sapremmo altrimenti spiegare l'aspetto di alcune carte (vedere le tavole numero 12, 63, 67, 89, ecc.).

Il numero dei filoni è variato molto, come la loro distanza. Nelle carte di formato ordinario, va da 7 (distanziati da 60 a 80 millimetri) a 24 (distanziati da 8 a 60 millimetri). Nella prima metà del XIV.° secolo se ne contano abitualmente da 7 a 10 (distanziati da 50 a 60 millimetri); più tardi questo numero cresce; nella seconda metà del XIV.° secolo e nel XV.° va in generale da 10 a 14 (distanziati da 28 a 40 millimetri); alla fine del XV.° secolo e nel XVI.° arriva a volte a 20 e 24. Alcune carte, soprattutto quelle di provenienza italiana, presentano la particolarità di uno scarto più grande tra i due filoni in mezzo ai quali è piazzata la filigrana. In questo intervallo maggiore si trova un filone supplementare che sostiene la filigrana.

Altre carte, soprattutto a partire dal XVI.° secolo, hanno in prossimità di ciascun bordo della forma un filone supplementare, chiamato trancia-fila, separato dal suo vicino dalla metà dello spazio che separa gli altri filoni.

Lo spessore del filo metallico che costituisce il filone è cambiato negli anni. All'inizio del XIV.° secolo è più fine delle vergelle; più tardi è il contrario. Infine in molte carte i filoni sono invisibili.